Giovani e i social, un rapporto sempre piu’ stretto, ma che mette sempre piu’ a rischio la loro sicurezza. Di questo si e’ discusso, in occasione della giornata del Safer Internet Day, presso il ministero dell’Interno, nella conferenza stampa di presentazione dei risultati dell’indagine sul cyberbullismo dell’Universita’ La Sapienza, dei dati della Polizia di Stato sulla repressione del fenomeno, della nuova campagna di prevenzione ‘Giovani ambasciatori contro il cyberbullismo per un web sicuro’.
Alla conferenza hanno preso parte
Partendo dai dati della Polizia Postale, nel 2017 sono 354 i casi trattati nel 2017. Questo per le denunce che vedono i minori vittime di reato, mentre sono 39 i minori denunciati all’autorita’ giudiziaria. Nello specifico:
Per quanto riguarda l’indagine della Sapienza, la docente della facolta’ di Medicina e Psicologia dell’ateneo romano Anna Maria Giannini, che l’ha coordinata, ha presentato i dati.
L’indagine e’ stata condotta su 1.342 ragazzi della Scuola Secondaria di secondo grado, con una eta’ compresa tra i 14 e i 19 anni.
Secondo l’indagine, il 43,45% e’ convinto di essere sui social “abbastanza” tempo, mentre sono le foto ad essere condivise per la maggioranza dei ‘navigatori’ (61,25%). Per quanto riguarda il mezzo utilizzato per la connessione, (quasi) un plebiscito per il cellulare (93,52%). Per i giovani una ‘provocazione’ giustifica persecuzioni e vendette.
Sono sempre piu’ i ragazzi che rendono accessibile a tutti il materiale, inconsapevoli dei rischi e dei problemi di privacy. È infatti 1 ragazzo su 3 che rende accessibile a tutti il materiale condiviso tramite i social, mentre 7 ragazzi su 10 pensano che le vittime di cyberbullismo debbano parlare solo con gli amici.
Il Moige, il Movimento italiano genitori, con l’occasione ha lanciato la campagna ‘Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo per un web sicuro …In tour…’. Promossa nelle scuole superiori del territorio nazionale contro i pericoli rappresentati dal cyberbullismo insieme alla Polizia di Stato. Con il patrocinio del ministero delle Politiche sociali, di quello dell’Istruzione, di Anci e con il supporto di Enel Cuore onlus e Trend Micro.
Il progetto e’ alla seconda edizione e coinvolgera’ 18 regioni, oltre 500mila ragazzi, 100mila tra genitori e docenti, 500 Giovani ambasciatori contro il Cyberbullismo, in 100 scuole superiori. I punti qualificanti dell’azione progettuale riguardano, tra le altre cose
“Enel Cuore sostiene la campagna contro il cyberbullismo mettendo a disposizione un van che possa arrivare direttamente nelle scuole- le parole di Novella Pellegrini, segretario generale di Enel Cuore Onlus- facilitando l’incontro tra la task force del Moige con insegnanti, studenti e genitori perché il nostro ruolo di braccio filantropico dell’azienda Enel e’ quello di valorizzare le esperienze che nascono dal dialogo tra associazioni, istituzioni e il mondo della scuola”.
Per il sottosegretario di Stato del ministero delle Politiche sociali, Luigi Bobba, “il dilagare del fenomeno del cyberbullismo denota, purtroppo, una certa aggressivita’ da parte dei minori che lo praticano. Quindi, richiede interventi mirati e una strategia di azioni compiute in sinergia tra i diversi soggetti istituzionali e non che sono coinvolti e la legge dello scorso giugno costituisce un valido strumento che contribuisce a raggiungere tale obiettivo.
Un plauso, quindi, e’ doveroso alla Polizia Postale, alle universita’, a tutte le associazioni di familiari che quotidianamente si impegnano per il contrato a questo fenomeno”.
Fonte: Agenzia DIRE (www.dire.it) - articolo di Adriano Gasperetti